La Bibbia

Geremia 45

Geremia

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Capitolo 46

1


 

  Parola del Signore che fu rivolta al profeta Geremia sulle nazioni.  

 

 

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2


 

  Per l'Egitto. Sull'esercito del faraone Necao re d'Egitto, a Càrchemis presso il fiume Eufrate, esercito che Nabucodònosor re di Babilonia vinse nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda.  

 

 

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3


 

  Preparate scudo grande e piccolo e avanzate per la battaglia.  

 

 

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4


 

  Attaccate i cavalli, montate, o cavalieri. Schieratevi con gli elmi, lucidate le lance, indossate le corazze!  

 

 

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5


 

  Che vedo? Sono sbigottito, retrocedono! I loro prodi sono sconfitti, fuggono a precipizio senza voltarsi; il terrore è tutt'intorno. Parola del Signore.  

 

 

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6


 

  Il più agile non scamperà né il più prode si salverà. A settentrione, sulla riva dell'Eufrate, inciampano e cadono.  

 

 

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7


 

  Chi è che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente?  

 

 

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8


 

  E' l'Egitto che trabocca come il Nilo, come un torrente dalle acque turbolente. Esso dice: «Salirò, ricoprirò la terra, distruggerò la città e i suoi abitanti».  

 

 

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9


 

  Caricate, cavalli, avanzate, carri! Avanti o prodi! uomini di Etiopia e di Put, voi che impugnate lo scudo, e voi di Lud che tendete l'arco.  

 

 

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10


 

  Ma quel giorno per il Signore Dio degli eserciti, è un giorno di vendetta, per vendicarsi dei suoi nemici. La sua spada divorerà, si sazierà e si inebrierà del loro sangue; poiché sarà un sacrificio per il Signore, Dio degli eserciti, nella terra del settentrione, presso il fiume Eufrate.  

 

 

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11


 

  Sali in Gàlaad e prendi il balsamo, vergine, figlia d'Egitto. Invano moltiplichi i rimedi, non c'è guarigione per te.  

 

 

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12


 

  Le nazioni hanno saputo del tuo disonore; del tuo grido di dolore è piena la terra, poiché il prode inciampa nel prode, tutti e due cadono insieme.  

 

 

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13


 

  Parola che il Signore comunicò al profeta Geremia quando Nabucodònosor re di Babilonia giunse per colpire il paese d'Egitto.  

 

 

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14


 

  Annunziatelo in Egitto, fatelo sapere a Migdòl, fatelo udire a Menfi e a Tafni; dite: «Alzati e preparati, perché la spada divora tutto intorno a te».  

 

 

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15


 

  Perché mai Api è fuggito? Il tuo toro sacro non resiste? Il Signore lo ha rovesciato.  

 

 

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16


 

  Una gran folla vacilla e stramazza, ognuno dice al vicino: «Su, torniamo al nostro popolo, al paese dove siamo nati, lontano dalla spada micidiale!».  

 

 

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17


 

  Chiamate pure il faraone re d'Egitto: Frastuono, che lascia passare il momento buono.  

 

 

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18


 

  Per la mia vita - dice il re il cui nome è Signore degli eserciti - uno verrà, simile al Tabor fra le montagne, come il Carmelo presso il mare.  

 

 

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19


 

  Prepàrati il bagaglio per l'esilio, o gente che abiti l'Egitto, perché Menfi sarà ridotta a un deserto, sarà devastata, senza abitanti.  

 

 

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20


 

  Giovenca bellissima è l'Egitto, ma un tafano viene su di lei dal settentrione.  

 

 

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21


 

  Anche i suoi mercenari nel paese sono come vitelli da ingrasso. Anch'essi infatti han voltate le spalle, fuggono insieme, non resistono, poiché il giorno della sventura è giunto su di loro, il tempo del loro castigo.  

 

 

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22


 

  La sua voce è come di serpente che sibila, poiché essi avanzano con un esercito e armati di scure vengono contro di lei, come tagliaboschi.  

 

 

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23


 

  Abbattono la sua selva - dice il Signore - e non si possono contare, essi sono più delle locuste, sono senza numero.  

 

 

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24


 

  Prova vergogna la figlia d'Egitto, è data in mano a un popolo del settentrione.  

 

 

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25


 

  Il Signore degli eserciti, Dio di Israele, dice: «Ecco, punirò Amòn di Tebe, l'Egitto, i suoi dei e i suoi re, il faraone e coloro che confidano in lui.  

 

 

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26


 

  Li consegnerò in potere di coloro che attentano alla loro vita, in potere di Nabucodònosor re di Babilonia e in potere dei suoi ministri. Ma dopo esso sarà abitato come in passato». Parola del Signore.  

 

 

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27


 

  «Ma tu non temere, Giacobbe mio servo, non abbatterti, Israele; poiché ecco, io ti libererò da un paese lontano e la tua discendenza dal paese del suo esilio. Giacobbe ritornerà e godrà in pace, tranquillo e nessuno lo molesterà.  

 

 

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28


 

  Tu non temere, Giacobbe mio servo, - dice il Signore - perché io sono con te. Annienterò tutte le nazioni tra le quali ti ho disperso, ma di te non farò sterminio; ti castigherò secondo equità, ma non ti lascerò del tutto impunito».  

 

 

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Geremia 47

 

 

 

 

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