La Bibbia

Genesi 47

Genesi

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Capitolo 48

1


 

  Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim.  

 

 

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2


 

  Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.  

 

 

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3


 

  Giacobbe disse a Giuseppe: «Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse  

 

 

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4


 

  dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.  

 

 

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5


 

  Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone.  

 

 

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6


 

  Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità.  

 

 

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7


 

  Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata, cioè Betlemme».  

 

 

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8


 

  Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?».  

 

 

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9


 

  Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dati qui». Riprese: «Portameli perché io li benedica!».  

 

 

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10


 

  Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò.  

 

 

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11


 

  Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!».  

 

 

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12


 

  Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra.  

 

 

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13


 

  Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui.  

 

 

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14


 

  Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito.  

 

 

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15


 

  E così benedisse Giuseppe: i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi,  

 

 

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16


 

  l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti! Sia ricordato in essi il mio nome e il nome dei miei padri Abramo e Isacco e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!».  

 

 

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17


 

  Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse.  

 

 

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18


 

  Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!».  

 

 

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19


 

  Ma il padre ricusò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni».  

 

 

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20


 

  E li benedisse in quel giorno: per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!».  

 

 

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21


 

  Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri.  

 

 

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22


 

  Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco».  

 

 

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Genesi 49

 

 

 

 

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